AALIYAH: Age ain't nothing but a number (1994)
Titolo:
AGE AIN’T NOTHING BUT A NUMBER
Artista:
AALIYAH
Etichetta: BLACKGROUND RECORDS
Anno: 1994
Genere: SOUL
Provenienza:
NEW YORK (USA)
Disco d’esordio per la adolescente Aaliyah che, all’epoca della pubblicazione (1994), aveva solamente quindici anni. Ma, nonostante il titolo ammiccante (l’età è soltanto un numero) sbagliereste a liquidare il disco come un’operazione volta a vellicare l’istinto di tenerezza degli appassionati di musica soul. Aaliyah mette in mostra una voce matura e persino sensuale ed ha l’aria di sapere piuttosto bene il fatto suo. Del resto, è cresciuta nel mondo della musica nera: la zia (acquisita) è quella Gladys Knight che assieme alle Pips ha scritto alcune significative pagine nella storia del genere e lo zio, Barry Hankerson, è un importante discografico, titolare della Blackground Records.
Naturalmente è con l’etichetta di famiglia che Aaliyah pubblica questo primo lavoro, avvalendosi della produzione di un pezzo da novanta come R. Kelly (subito prima di cominciare a lavorare con Kelly Aaliyah aveva scaldato l’ugola cantando in un pezzo di quest’ultimo, Summer Bunnies).
Il disco è decisamente gradevole e la verde età della sua interprete, lungi dal suscitare l’attenzione che si dedica ai fenomeni della natura, si fa presto dimenticare. Nei brani si alternano ibridazioni hip hop, che in molti brani contrappuntano la voce (e la più riuscita è Throw Your Hands Up), e ballate nella più pura e sofisticata tradizione soul, e queste seconde, sfruttando appieno le doti vocali della ragazza, costituiscono alla fine le cose più notevoli del disco: dalla title-track, canzone vellutata e di gran classe, a Street Thing e Young Nation, dove Aaliyah gioca con le coriste, per finire con At Your Best, cover di un celebre pezzo degli Isley Brothers, arrangiata in stile pop anni settanta ed eseguita con perizia calligrafica da Aaliyah.
Meno convincente è il brano al quale, come singolo, arrise il massimo successo, ossia Back And Forth (presente nel cd attualmente in commercio in doppia versione), una ipnotica ballata soul con echi hip-hop, piacevole, ma non tanto da giustificare la conquista del primo posto nelle classifiche R&B. Dal disco vennero tratti anche altri due singoli, At Your Best, che arrivo sino al secondo posto, e Age Ain’t Nothing But A Number. L’album nel suo complesso ha venduto cinque milioni di copie in tutto il mondo ed è diventato, quasi subito dopo la sua uscita, disco di platino.
​
La recensione di Alessandra Zacchino (Rockstar no. 16, settembre 1994, voto 7) non dà troppo peso alla verde età della cantante, preferendo sottolineare come l’intervento di R. Kelly (che ha anche scritto quasi tutti i testi) sia qualcosa di più di una semplice produzione, finendo per lasciare un’impronta molto forte su tutto il disco: “L’album si apre con una introduzione quasi gospel per poi proseguire con Throw Your Hands Up, nello stile new jack/hip hop, tanto caro a R. Kelly. La title track ricorda in modo impressionante Sex Me, del suo protettore, una canzone seducente che ribadisce il fatto che l’età non è niente altro che un numero e che già a quindici anni si può essere pronti per affrontare la vita e l’amore. (…) Deliziosa la versione di At Your Best dei fratelli Isley, nella quale traspare appieno la capacità vocale della piccola cantante.”
​
​
Voto: 7
​
​
Roberto Cappelli