Onestà impone che io faccia una premessa prima di addentrarmi nel descrivere vita e opere del gruppo newyorchese: a me non piace l’hip hop.  Non mi piace sotto il profilo musicale, che trovo stolidamente ripetitivo, e non mi piace sotto il profilo ideale, vista la povertà dei contenuti etici e degli atteggiamenti comportamentali che il movimento hip hop incarna. Ma allora perché inserire nell’enciclopedia schede dedicate a esponenti della scena hip hop?  In fondo la scelta di chi far comparire e chi omettere è personalissima e, considerando che la redazione di quest’opera procede a ritmi, diciamo così, rilassati, qualche salto in più aiuterebbe ad arrivare più lontano (finire è fuori discussione, non crediate che non lo sappia).  

La risposta è che, se non appassionante (per me) musicalmente, l’hip hop è importante dal punto di vista della sociologia musicale, in modo non dissimile (anche per quanto riguarda i miei gusti) dal movimento punk; ignorarlo significherebbe non comprendere appieno il percorso fatto dalla musica nera e le vicissitudini storiche che hanno condotto (stanno conducendo) alla piena e totale emancipazione della popolazione afroamericana negli USA.

Insomma, ammetto che non è ortodosso che le voci di un’enciclopedia siano così apertamente influenzate dalle inclinazioni dei redattori e sono anche consapevole che se questa enciclopedia fosse un’opera collettiva la scheda relativa agli A Tribe Called Quest non sarebbe stata certo affidata a me.  Ma voi avrete capito che questa non è un’enciclopedia come le altre (ad essere sinceri probabilmente non è affatto un’enciclopedia…) e quindi è giusto che almeno abbiate questa personalistica chiave di lettura.